
Gli antichi Greci vollero chiamare questo fiume “Ocinaros” perché scorreva veloce. I Romani lo ribattezzarono “Sabutus”, dal quale deriva il nome moderno. Nome che in seguito, fu anche imposto a tutta la valle.
Il fiume Savuto bagna diverse località assai importanti per la loro rilevanza geografica; basta ricordare tra l’altro il vino Savuto DOC, la produzione delle olive e di olio, i fichi, i castagneti , eccetera.
Nei secoli, la valle del Savuto, fu teatro di quella storia che accomuna un po’ tutti i paesi della Calabria nonché i popoli italici in genere. Dagli antichi popoli bruzi passò alla Magna Grecia. Fu colonizzata poi dai Romani e in seguito vide il susseguirsi del dominio e l’influenza di tanti altri tra cui Visigoti, Ostrogoti, Normanni, Angioini, Bizantini, Spagnoli, Francesi, e Borboni.
Ancora oggi nei vari paesi della Valle del Savuto si rilevano elementi archeologici e architettonici lasciatici in eredità perenne da tutti questi popoli: Aprigliano, Parenti, Rogliano, Santo Stefano di Rogliano, Marzi, Carpanzano, Malito, Scigliano, Pedivigliano, Altilia, Grimaldi, Aiello Calabro, Martirano, San Mango d’Aquino, e Savuto, per menzionarne solo alcuni.
Tra i tanti tesori troviamo il Monastero di San Francesco di Paola A Paterno Calabro, il centro storico di Mangone, l’antico presidio Normanno e Angioino di Cleto (Pietramala). A Rogliano ammiriamo le sculture di legno pregiato, l’architettura settecentesca del palazzo del municipio e le bellissime chiese antiche, in particolare il duomo e la chiesa di San Pietro.
Le bellezze naturali e i patrimoni storici fanno di questa zona una vera e propria miniera culturale. Se si aggiungono poi i vari agriturismi, i monti, i laghi e le spiagge che si trovano nelle prossimità limitrofe, ci si rende conto ben presto di essere in uno dei circondari turistici più ricercati al mondo.
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