Author: Luciano Lista

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Visita a Taipei, Taiwan

Taipei – È sabato mattina qui a Taipei, la capitale del Taiwan. A prime apparenze e` un sabato come tutti gli altri. Sono le otto di mattina e l’abbondante traffico scorre veloce tra le ampie arterie del centro. I venditori agli angoli delle strade da tempo preparano cibi e bevande di ogni sorta e nell’aria afosa e caldissima si manifestano odori esotici. Il cielo è azzurrissimo e senza neanche un minimo accenno di nuvole.

Davanti alla sede del palazzo presidenziale si nota pero` una insolita presenza di militari e forze di sicurezza. Tanto che l’unica foto che ci è stata permessa di scattare è stata presa dal lato opposto dell’ampio viale. Anche i consueti permessi per le viste pubbliche mensili, oggi sono stati sospesi. Un certo celato nervosismo trapela fra le guardie che scrutinano attentamente il via vai dei turisti ed altri che vorrebbero entrare nel palazzo. Un magnifico edificio novecentesco che fu sede dei vecchi “padroni” dell’isola di Formosa; la “White House” della presenza nipponica nel Taiwan.
Notiamo anche un gran rotolo di filo spinato posto strategicamente da un lato all’altro del palazzo a ridosso di due camionette; pronto per essere montato.

La gente di questa splendida città ultra moderna, pulita, ordinata sembra essere ignara di una situazione internazionale che potrebbe in breve tempo diventare una polveriera mondiale.
Taipei non è poi tanto lontano da Pyongyang (la capitale della Corea del Nord). A poco più di mille miglia, potrebbe essere raggiunta da un aereo di linea in volo diretto in meno di due ore. Un missile impiegherebbe soltanto una manciata di minuti.
E mentre Trump e Kim Jong-un continuano a sbraitare minacce uno contro l’altro, i mass media e i notiziari del’isola pronosticano incessantemente cosa potrebbe accadere se ….
Si parla addirittura di battaglie apocalittiche nello stretto a nord dell’isola, il mare della Cina orientale che separa Taiwan dal Giappone, dalla Cina e dalla Corea.

Che questa piccola “nazione”, per via della sua posizione strategica, possa diventare l’epicentro di un conflitto armato proprio tra quelle stesse nazioni che l’hanno, nel corso dell sua esile storia, messa da parte e sfruttata per salvaguardare i propri interessi, è puramente ironico. Infatti sono solo 21 le nazioni al mondo riconoscono ufficialmente il Taiwan come stato sovrano. Queste sono: Belize, Burkina Faso, la Republica Dominicana, El Salvador, Guatemala, Haiti, il Vaticano, l’Honduras, Kiribati, le isole Marshall , Nauru, Nicaragua, Palau,Panama, Paraguay, le Isole di Solomon, Santa Lucia, San Kitts e Nevis, San Vincent e le Granadine, e lo Swaziland. Come vedete non annoveriamo fra di queste Cina, Russia, Stati Uniti, o Corea del Nord.

La vita qui continua inalterata. La città si sveglia e va dormire con il suo frenetico ordine. Il traffico immenso si snoda veloce e senza troppi intoppi ventiquattrore ore su ventiquattro. Taipei, con i suoi quasi cinque milioni di abitanti è assediata da altrettanti motorini che sembrano incessantemente e inaspettatamente sbucare dalle pareti degli enormi grattacieli. Questa metropoli vanta un sistema efficientissimo e ultramoderno della metro’ gigantesco con oltre 12 linee o piu’ (nulla da invidiare alla nostra minuscola, antiquata e inefficiente “subway”). Taipei oggi è casa a cittadini pacifici, sereni, cortesi, laboriosi, amanti del buon cibo e delle buone maniere. Quand’ è stata l’ultima volta che a Toronto avete visto un giovane cedere il posto in pulman ad un anziano o ad una signora incinta? I graffiti sui muri delle citta` o nella metro`? A Toronto, a New York, a Roma o a Parigi si`; a Taipei no!

I Taiwanesi sono gente rispettosa dell’ambiente, amanti della cultura, e dell’umanita`. Gente che ha saputo socializzare e valorizzare la famiglia, lo studio, la pubblica istruzione. Le nostre scuole a confronto delle loro sembrano le casette del Monopoli. La loro assistenza sanitaria e` basata su un sistema d’avanguardia. Per non parlare della religione: i templi qui sono sempre pieni di devoti.

Una società giovane e in forma la cui realtà ha niente a che vedere con i nostri paesi occidentali ormai umanamente stanchi, ossessionati, malati, obesi, scarsi al livello culturale e in preda allo scompiglio sociale e finanziario. Una società che potrebbe insegnare a molte delle nazioni che l’hanno per anni schivata e sfruttata, delle dure lezioni di civiltà.

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Viaggio a Quebec

I nostri viaggi vi portano oggi a Québec City. Ed è giusto che in questo centocinquantesimo anniversario della nostra bella nazione parlassimo un po’ anche di quello che il Canada ha da offrire dal lato turistico.

Non avete fatto piani per viaggi oltre oceanici e non potete visitare l’Italia o altri paesi d’Europa? Non fatevi sconfiggere dalla nostalgia. A breve distanza da Toronto o dall’altra città sopra Toronto, Vaughan, esiste una perla nascosta che tutti noi, almeno una volta durante la nostra “residenza” qui in Canada dovremmo visitare.

Québec è la capitale della Belle Province e quindi il centro del Canada di lingua francese. La città di Québec è definitivamente la città più europea del nord America con un carisma ben diverso da qualsiasi altra città. Una delle città più romantiche del mondo, Québec è anche uno degli insediamenti più vecchi dell’America settentrionale; oserei dire che è forse la più bella città del Canada.

La citta di Québec fu fondata nel diciassettesimo secolo, dall’esploratore francese Samuel de Champlain su un vecchio insediamento indigeno chiamato Stadacona.

Per via della posizione strategica che occupa sul fiume San Lorenzo, Québec , fu luogo di lunghe e complicate battaglie nel susseguirsi dei secoli tra Inglesi e Francesi che dal 1620 al 1775, quando passò definitivamente in mano alle giubbe rosse, si alternavano a far man bassa delle colonie e territori del nuovo mondo.

Visitando questa città vi sentirete di essere in una cittadina europea di stampo medievale come potrebbe esserlo Aix-en-Provence, in Francia oppure il borgo di Montagnana, in provincia di Padova.

Rimarrete incantati dalla tipica atmosfera provenzale di quest’antica cittadina; con le sue strette stradine, le colline ripide mentre siete alla scoperta di numerosi tesori storici e panoramici lungo il mitico fiume San Lorenzo. Tra le tante attrazioni è d’obbligo menzionare il Palazzo Reale, luogo di nascita della civiltà francese in Nord America, le Pianure di Abramo, Place d’Armes, il famoso hotel Château Frontenac, le Fortificazioni e le mura cittadine.

A proposito delle fortificazioni, è bene notare che Québec è l’unica città delle Americhe che conserva ancora intatte le mura di cinta originali.

Cenate in un tipico e originale locale nel centro storico, dove poterete degustare specialità franco-canadesi e vini di origine francese che non si trovano facilmente in Ontario.

Prima del ritorno a casa non dimenticate di fare una sosta a Saint Anne de Baupré. Un’antica cittadina dove i marinai, secoli fa costruirono una chiesetta in onore di Sant’Anna, a protezione delle loro navi che spesso naufragavano sulle sponde del san Lorenzo. Una magnifica Basilica meta di pellegrinaggi e luogo di molti miracoli, ha oggi rimpiazzato la vecchia chiesetta.

Nei paraggi di Sant’Anna ci sono diversi luoghi di agriturismo, dove potrete anche assaggiare delizie artigianali a base del famoso sciroppo di acero, deliziosi formaggi locali, e pane alla francese il cui aroma vi farà ricordare senz’altro qualcosa dei nostri paesi.

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TRA STORIA E TRADIZIONI, LA VALLE DEL SAVUTO

TORONTO – Il Savuto è un fiume che nasce dalla Sila e attraversando le province di Cosenza e Catanzaro,  percorre circa 48 km prima di sfociare nel Tirreno non lontano da Amantea, nel golfo di Sant’Eufemia (Lamezia).  Siamo in Calabria.
Gli antichi Greci vollero chiamare questo fiume “Ocinaros” perché scorreva veloce.  I Romani lo ribattezzarono “Sabutus”, dal quale deriva il nome moderno.  Nome che in seguito, fu anche imposto a tutta la valle.
Il fiume Savuto bagna diverse località assai importanti per la loro rilevanza geografica; basta ricordare tra l’altro il vino Savuto DOC, la produzione delle olive e di olio, i fichi, i castagneti , eccetera.
Nei secoli, la valle del Savuto, fu teatro di quella storia che accomuna un po’ tutti i paesi della Calabria nonché  i popoli italici in genere. Dagli antichi popoli bruzi passò alla Magna Grecia. Fu colonizzata poi dai Romani e in seguito vide il susseguirsi del dominio e l’influenza di tanti altri tra cui Visigoti, Ostrogoti, Normanni, Angioini, Bizantini, Spagnoli, Francesi, e Borboni.
Ancora oggi nei vari paesi della Valle del Savuto  si rilevano elementi archeologici e architettonici lasciatici in eredità perenne da tutti questi popoli: Aprigliano, Parenti, Rogliano, Santo Stefano di Rogliano, Marzi, Carpanzano, Malito, Scigliano, Pedivigliano, Altilia, Grimaldi, Aiello Calabro, Martirano, San Mango d’Aquino, e Savuto, per menzionarne solo alcuni.
Tra i tanti tesori troviamo il Monastero di San Francesco di Paola A Paterno Calabro, il centro storico di Mangone, l’antico presidio Normanno e Angioino di Cleto (Pietramala).  A Rogliano ammiriamo le sculture di legno pregiato, l’architettura settecentesca del palazzo del municipio  e le bellissime  chiese antiche, in particolare il duomo e la chiesa di San Pietro.
Le bellezze naturali e i patrimoni storici fanno di questa zona una vera e propria miniera culturale.  Se si aggiungono poi i vari agriturismi, i monti, i laghi e le spiagge che si trovano nelle prossimità limitrofe, ci si rende conto ben presto di essere in uno dei circondari turistici più ricercati al mondo.
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Words of Wisdom from Delphi’s Oracle

IMG-20160719-WA0011I sat down under a majestic tree to take refuge from the radiant mid morning sun and the fatigue that suddenly overcame me due to the rather steep uphill walk from the valley below. The sound of the cicadas inundated the air with an ethereal concert.  From the top of the ancient stadium the view of the eternal ruins of Apollo’s temple, where the terracotta green hills and the washed out blue mountains gradually give way to the glistening topaz waters of the Gulf of Corinth in the far distance,  is breathtaking.

It was in this surreal and still enchanting setting that many of the big decisions of the day (C. 4th century BC) were left to the mastery, magic powers and savvy of the Pythia, Apollo’s priestess.

“Yes, this was the internet hub of the day”, replied an old man who I’m certain was reading my thoughts as they slowly seeped out of my forehead along with the many drops of now uncontrollably hot sweat which now profusely irrigated my face.

IMG-20160719-WA0018“Yes!” He added, as he pointed his handcrafted olive wood cane to the middle of the valley below.

“There sat the Sybil and there old and young, rich and, poor, kings and merchants lined up with gifts and homages to ask for advice and for an insight in what the future held for them.”  He continued in his heavy eastern European accent as he sat next to me. He curled both sides of his golden Einstein-style mustache with his ageless stout fingers, and methodically from left to right proceeded to wipe his forehead from under a big white straw hat.

I looked at my watch.  I only had ten minutes to join the rest of the group down the valley below.

His powerful voice carried by a pronounced eastern european accent wasn’t going to worry about my time restrictions.

“Let me tell you a story that few people know around here.”  He pressed on.

“There was a very rich merchant who after travelling the world over many times and having amassed riches and possessions, realized that the days on this earth at his disposal were running short.  In growing his business he had somewhat neglected his family and his only son was now living the good life recklessly.  The old weary merchant wanted to know from the Oracle what else to give the son so that he would be well prepared and live responsibly after his death and what the future held for him.

He deposited a rich donation of gold and silver and a chest full of rare spices at the foot of the Sibyl and as the vapours rose from the pit so did the heavy words of the Oracle.

“You have traveled the world and acquired richness, and knowledge without studies.  And that’s good.  Few men will gain that in their life times as you did. You have witnessed and learned from cultures and peoples all over and that’s good for Culture is the gift of the savvy.   Knowledge and Culture and Wisdom these are the gifts you must leave your son.

You have the first two but to gain wisdom you must first know yourself.

GoIMG-20160719-WA0015 then!  When you get to know yourself you will not need to come back to ask advice from me, said the Sibyl,  because you will have the wisdom to talk to your son.”

–Antío (goodbye) —

I looked down the valley below and the group was all there waiting and waving at me to come down.

I never got to ask about the ending of the story for as I turned around the old man was already gone and in the haze I could barely discern his silhouette walking beyond the massive trees.

 

 

 

 

 

 

 

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Dedicated to my mother (Maria Lista — 1930-2015)

This blog is dedicated to my mother’s memory on the first anniversary of her passing.

Those wonderful aromas from the kitchen greeting us children coming home from school; waking up on early Sunday mornings to the smell of fresh tomato sauce; the evenly spaced rows of homemade maccheroni and you, dear mom, spreading them with care on the counter; that stylish vest you carved out form dad’s old sweater, the many pranks you tried to play on us on April fool’s day, these are some of the hundreds of great memories that will never fade away.

Our mother was a magnificent cook who was proud to share her famous recipes with everyone, a talented seamstress, a person with an exquisite sense of humor, a lover of flowers and plants; an adoring mother: above all, you were our councillor, our friend, our guide, our compass.

As a young lady she enjoyed writing essays, letters and poetry and was proud to have won an essay-writing competition from the Ministry of Education. She was the best grammar tutor we could have ever asked for during our elementary school days in Italy. An avid reader and a true lover of literature, history, classical music and the arts, she enjoyed discussing politics and current events on a daily basis; especially with our late uncle Salvatore.

Of the many stories she loved to share with me there is the one about Cornelia Gracchi, a noble roman matron who declined to become queen because she was so attached to her sons and daughter that was afraid that her new role as monarch would take her away from her motherly duties. When other nobles confronted her with the question “how could you have refused the crown jewels?” she pointed to her children and exclaimed “these are my jewels”!

This story truly exemplifies who she was: a proud mother and devoted wife, a loving grandmother and a mentor to us right to the very end. Our mother sacrificed her own interests to take care of her family without holding back.

We owe you so much — cara mamma! Your faith above all, the love of knowledge, the importance of education, the love of family, the gifts of patience, perseverance, sacrifice, hope, generosity and care for those in need, and the trust in God; these are the true jewels you leave with us.

We know you could have been a gifted educator and perhaps more, had that opportunity been given to you; but you can rest assured that what you have achieved through your children, grandchildren, and great-grandchildren, will have an impact on our families and on society and will go on for generations to come.

We are proud of you; we miss you, we will never forget you and we will love you always!

Your image is imprinted forever in our hearts.

Thank you nanna’!! May God grant you eternal rest.

On behalf of our families I wish to express our sincere gratitude to everyone present here today for showing your support in this time of need. Thank you.

ITALIAN VERSION

Tra i tanti ricordi che non svaniranno mai affiorano alla mente i meravigliosi aromi della tua cucina che ci accoglievano quando da bambini si ritornava a casa da scuola; lo svegliarsi presto la domenica mattina all’odore del sugo di pomodoro fresco; i maccheroni fatti in casa che tu allineavi man mano con cura sul tavolo; quel gilet alla moda che con mestiere ricavasti da un vecchio maglione di papà, i tanti pesci di aprile che ogni anno preparavi con astuzia.

Maria era una cuoca eccezionale, orgogliosa di condividere le sue famose ricette con tutti, una sarta di talento, una persona con uno raffinato senso dell’umorismo, un amante di fiori e piante; una madre adorabile. Sei stata la nostra prima insegnante, la nostra amica, il nostro punto di riferimento, la nostra bussola.

A nostra madre piaceva anche scrivere saggi, lettere e poesie e da giovane vinse un ambito premio del ministero della publica istruzione. La miglior insegnante di grammatica che avrei potuto mai avere durante i miei anni alle elementari in Italia nostra madre era un’avida lettrice. Amante della letteratura, della storia, della musica classica e dellle belle arti, non perdeva mai l’occasione di discutere politica ed attualità soprattutto con il nostro defunto zio Salvatore.

Tra le tante storie che amava raccontarmi ricordo in particolar modo quella di Cornelia Gracchi, una nobile matrona romana che rifiuto` di diventare regina perché era così attaccata ai suoi figli che aveva paura che il suo nuovo ruolo di monarca l’avrebbe portata via dai suoi doveri materni. Quando altri nobili donne la confrontarono con la domanda “come hai potuto rifiutare i gioielli della corona?”, mostro` i suoi figli esclamando “questi sono i miei gioielli”!

Questa storia esemplifica veramente la tua persona cara mamma: una madre orgogliosa, una moglie devota, una nonna amorevole e una guida per noi fino alla fine. Hai sacrificato tutto per prenderti cura della tua famiglia.

Ti dobbiamo così tanto cara mamma! La nostra fede soprattutto, l’importanza dell’apprendere e dello studio, l’amore per la famiglia, l’essere paziente, credere nella perseveranza, il sacrificio, la speranza, la generosità e la cura verso i piu` bisognosi, e la fiducia in Dio; questi sono i veri gioielli che lasci a noi.

Sappiamo che avresti potuto essere una insegnante modello e forse anche di più se ti fosse stata data tale opportunità; ma puoi stare ben certa che cio` che sei riuscita a raggiungere attraverso figli, nipoti e pronipoti, avrà un impatto reale sulle nostre famiglie e sulla società per molte generazioni future.

Siamo orgogliosi di te; ci mancherai tanto e non ti dimenticheremo mai. Ti vogliamo bene sempre!

La tua immagine rimarra` impressa per sempre nei nostri cuori.

Grazie nanna ‘!!

Che Dio ti conceda l’eterno riposo.

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Come avete trascorso la Festa delle Mamme?

Come avete trascorso la Festa delle Mamme?

Abbiamo fatto una passeggiata a Niagara Falls per attendere il concerto dei Tenori al teatro Avalon al Fallsview Casino. Un meraviglioso concerto

al tutto esaurito, organizzato da Mondo Music di Joe Tersigni che ha fatto di certo felici e contente tutte le mamme presenti; un gran bel pubblico.

Prima del concerto abbiamo deciso di fermarci per uno spuntino da Il Sorriso Caffè & Pizzeria.

L’amico Giovanni Campisi ci ha preparato due belle pizze e per finire un ottimo caffè’ e dei deliziosi cannoli con la ricotta che ci hanno fatto ricordare quei veraci di Messina.

Giovanni è siciliano verace di Siracusa ed insieme al partner Sofia Butera, di Lamezia Terme, gestiscono Il Sorriso da diversi anni.

Il nostro caro amico è uno sportivo per eccellenza e a giudicare dal grande scudetto Juventino che ha posto ben in vista ad adornare il muro del suo locale, assieme a bandiere e magliette varie, quest’anno il suo “sorriso” da buon tifoso juventino è ancora più grande.

Questo piccolo locale, una vera e propria gemma nascosta nel cuore di Niagara Falls, è diventato per noi una fermata obbligatoria ogni qualvolta andiamo a visitare le Cascate.

Quella de “Il Sorriso” è sicuramente la migliore pizza che io abbia mai assaggiato da questa parte dell’oceano. Giovanni prepara egli stesso tutti gli ingredienti dalla A alla Z, e aggiunge un pizzico di orgoglio, una grossa manciata di savoir-faire e tanto tanto cuore.

Scegliete tra le tante pizze classiche dal menu oppure create da voi o lasciate alla sorte decidere e … “comme esce t’ha mangi”.

 

L’ospitalità è da vero siciliano! Uscirete dalla pizzeria leccandovi con soddisfazione le labbra e con un gran bel Sorriso sull bocca.

Visitatelo la prossima volta che vi recate alle Cascate.

Il Sorriso Pizzeria 5983 Clark Avenue – 905-353-1989

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Costiera Amalfitana – Campania

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Questo paradiso e’ la Costiera Amalfitana, in provincia di Salerno. Pesca di prima mattina, cosa ne dite di un po’ di scorfano per colazione?

 

 

 

 

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Nella sesta foto ci troviamo nella Chiesa di Sant’Andrea, fratello di San Pietro che fu inviato a convertire l’impero romano Orientale. Le spoglie del Santo furono riportate da Costantinopoli dal vescovo di Capua nel primo secolo.

Nella Republica marinara e città batuAmalf8a di Flavio Gioia, inventore della bussola ancora oggi si ammirano monumenti che testimoniano al potete tramontato di questa ridente cittadina partenopea.

 

 

 

E per finire la giornata in bellezza, baccala’ all’amalfitana e zeppole di San Giuseppe. Che delizia!! amalfffamalffffff

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Paestum – Campania

tem 1 tem 2 tem 3Nella prima foto il tempio di Hera (Giunone), forse il piu’ antico tempio di origine greca esistente, ancora in condizioni supreme. Risale al 565 a.C..

Nella seconda foto il tempio greco dedicato alla dea Athena.

Infine l’anfiteatro romano, uno dei piu’ antichi.

 

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