Year: 2017

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Visita a Taipei, Taiwan

Taipei – È sabato mattina qui a Taipei, la capitale del Taiwan. A prime apparenze e` un sabato come tutti gli altri. Sono le otto di mattina e l’abbondante traffico scorre veloce tra le ampie arterie del centro. I venditori agli angoli delle strade da tempo preparano cibi e bevande di ogni sorta e nell’aria afosa e caldissima si manifestano odori esotici. Il cielo è azzurrissimo e senza neanche un minimo accenno di nuvole.

Davanti alla sede del palazzo presidenziale si nota pero` una insolita presenza di militari e forze di sicurezza. Tanto che l’unica foto che ci è stata permessa di scattare è stata presa dal lato opposto dell’ampio viale. Anche i consueti permessi per le viste pubbliche mensili, oggi sono stati sospesi. Un certo celato nervosismo trapela fra le guardie che scrutinano attentamente il via vai dei turisti ed altri che vorrebbero entrare nel palazzo. Un magnifico edificio novecentesco che fu sede dei vecchi “padroni” dell’isola di Formosa; la “White House” della presenza nipponica nel Taiwan.
Notiamo anche un gran rotolo di filo spinato posto strategicamente da un lato all’altro del palazzo a ridosso di due camionette; pronto per essere montato.

La gente di questa splendida città ultra moderna, pulita, ordinata sembra essere ignara di una situazione internazionale che potrebbe in breve tempo diventare una polveriera mondiale.
Taipei non è poi tanto lontano da Pyongyang (la capitale della Corea del Nord). A poco più di mille miglia, potrebbe essere raggiunta da un aereo di linea in volo diretto in meno di due ore. Un missile impiegherebbe soltanto una manciata di minuti.
E mentre Trump e Kim Jong-un continuano a sbraitare minacce uno contro l’altro, i mass media e i notiziari del’isola pronosticano incessantemente cosa potrebbe accadere se ….
Si parla addirittura di battaglie apocalittiche nello stretto a nord dell’isola, il mare della Cina orientale che separa Taiwan dal Giappone, dalla Cina e dalla Corea.

Che questa piccola “nazione”, per via della sua posizione strategica, possa diventare l’epicentro di un conflitto armato proprio tra quelle stesse nazioni che l’hanno, nel corso dell sua esile storia, messa da parte e sfruttata per salvaguardare i propri interessi, è puramente ironico. Infatti sono solo 21 le nazioni al mondo riconoscono ufficialmente il Taiwan come stato sovrano. Queste sono: Belize, Burkina Faso, la Republica Dominicana, El Salvador, Guatemala, Haiti, il Vaticano, l’Honduras, Kiribati, le isole Marshall , Nauru, Nicaragua, Palau,Panama, Paraguay, le Isole di Solomon, Santa Lucia, San Kitts e Nevis, San Vincent e le Granadine, e lo Swaziland. Come vedete non annoveriamo fra di queste Cina, Russia, Stati Uniti, o Corea del Nord.

La vita qui continua inalterata. La città si sveglia e va dormire con il suo frenetico ordine. Il traffico immenso si snoda veloce e senza troppi intoppi ventiquattrore ore su ventiquattro. Taipei, con i suoi quasi cinque milioni di abitanti è assediata da altrettanti motorini che sembrano incessantemente e inaspettatamente sbucare dalle pareti degli enormi grattacieli. Questa metropoli vanta un sistema efficientissimo e ultramoderno della metro’ gigantesco con oltre 12 linee o piu’ (nulla da invidiare alla nostra minuscola, antiquata e inefficiente “subway”). Taipei oggi è casa a cittadini pacifici, sereni, cortesi, laboriosi, amanti del buon cibo e delle buone maniere. Quand’ è stata l’ultima volta che a Toronto avete visto un giovane cedere il posto in pulman ad un anziano o ad una signora incinta? I graffiti sui muri delle citta` o nella metro`? A Toronto, a New York, a Roma o a Parigi si`; a Taipei no!

I Taiwanesi sono gente rispettosa dell’ambiente, amanti della cultura, e dell’umanita`. Gente che ha saputo socializzare e valorizzare la famiglia, lo studio, la pubblica istruzione. Le nostre scuole a confronto delle loro sembrano le casette del Monopoli. La loro assistenza sanitaria e` basata su un sistema d’avanguardia. Per non parlare della religione: i templi qui sono sempre pieni di devoti.

Una società giovane e in forma la cui realtà ha niente a che vedere con i nostri paesi occidentali ormai umanamente stanchi, ossessionati, malati, obesi, scarsi al livello culturale e in preda allo scompiglio sociale e finanziario. Una società che potrebbe insegnare a molte delle nazioni che l’hanno per anni schivata e sfruttata, delle dure lezioni di civiltà.

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Viaggio a Quebec

I nostri viaggi vi portano oggi a Québec City. Ed è giusto che in questo centocinquantesimo anniversario della nostra bella nazione parlassimo un po’ anche di quello che il Canada ha da offrire dal lato turistico.

Non avete fatto piani per viaggi oltre oceanici e non potete visitare l’Italia o altri paesi d’Europa? Non fatevi sconfiggere dalla nostalgia. A breve distanza da Toronto o dall’altra città sopra Toronto, Vaughan, esiste una perla nascosta che tutti noi, almeno una volta durante la nostra “residenza” qui in Canada dovremmo visitare.

Québec è la capitale della Belle Province e quindi il centro del Canada di lingua francese. La città di Québec è definitivamente la città più europea del nord America con un carisma ben diverso da qualsiasi altra città. Una delle città più romantiche del mondo, Québec è anche uno degli insediamenti più vecchi dell’America settentrionale; oserei dire che è forse la più bella città del Canada.

La citta di Québec fu fondata nel diciassettesimo secolo, dall’esploratore francese Samuel de Champlain su un vecchio insediamento indigeno chiamato Stadacona.

Per via della posizione strategica che occupa sul fiume San Lorenzo, Québec , fu luogo di lunghe e complicate battaglie nel susseguirsi dei secoli tra Inglesi e Francesi che dal 1620 al 1775, quando passò definitivamente in mano alle giubbe rosse, si alternavano a far man bassa delle colonie e territori del nuovo mondo.

Visitando questa città vi sentirete di essere in una cittadina europea di stampo medievale come potrebbe esserlo Aix-en-Provence, in Francia oppure il borgo di Montagnana, in provincia di Padova.

Rimarrete incantati dalla tipica atmosfera provenzale di quest’antica cittadina; con le sue strette stradine, le colline ripide mentre siete alla scoperta di numerosi tesori storici e panoramici lungo il mitico fiume San Lorenzo. Tra le tante attrazioni è d’obbligo menzionare il Palazzo Reale, luogo di nascita della civiltà francese in Nord America, le Pianure di Abramo, Place d’Armes, il famoso hotel Château Frontenac, le Fortificazioni e le mura cittadine.

A proposito delle fortificazioni, è bene notare che Québec è l’unica città delle Americhe che conserva ancora intatte le mura di cinta originali.

Cenate in un tipico e originale locale nel centro storico, dove poterete degustare specialità franco-canadesi e vini di origine francese che non si trovano facilmente in Ontario.

Prima del ritorno a casa non dimenticate di fare una sosta a Saint Anne de Baupré. Un’antica cittadina dove i marinai, secoli fa costruirono una chiesetta in onore di Sant’Anna, a protezione delle loro navi che spesso naufragavano sulle sponde del san Lorenzo. Una magnifica Basilica meta di pellegrinaggi e luogo di molti miracoli, ha oggi rimpiazzato la vecchia chiesetta.

Nei paraggi di Sant’Anna ci sono diversi luoghi di agriturismo, dove potrete anche assaggiare delizie artigianali a base del famoso sciroppo di acero, deliziosi formaggi locali, e pane alla francese il cui aroma vi farà ricordare senz’altro qualcosa dei nostri paesi.

Life, Food, and Travel

TRA STORIA E TRADIZIONI, LA VALLE DEL SAVUTO

TORONTO – Il Savuto è un fiume che nasce dalla Sila e attraversando le province di Cosenza e Catanzaro,  percorre circa 48 km prima di sfociare nel Tirreno non lontano da Amantea, nel golfo di Sant’Eufemia (Lamezia).  Siamo in Calabria.
Gli antichi Greci vollero chiamare questo fiume “Ocinaros” perché scorreva veloce.  I Romani lo ribattezzarono “Sabutus”, dal quale deriva il nome moderno.  Nome che in seguito, fu anche imposto a tutta la valle.
Il fiume Savuto bagna diverse località assai importanti per la loro rilevanza geografica; basta ricordare tra l’altro il vino Savuto DOC, la produzione delle olive e di olio, i fichi, i castagneti , eccetera.
Nei secoli, la valle del Savuto, fu teatro di quella storia che accomuna un po’ tutti i paesi della Calabria nonché  i popoli italici in genere. Dagli antichi popoli bruzi passò alla Magna Grecia. Fu colonizzata poi dai Romani e in seguito vide il susseguirsi del dominio e l’influenza di tanti altri tra cui Visigoti, Ostrogoti, Normanni, Angioini, Bizantini, Spagnoli, Francesi, e Borboni.
Ancora oggi nei vari paesi della Valle del Savuto  si rilevano elementi archeologici e architettonici lasciatici in eredità perenne da tutti questi popoli: Aprigliano, Parenti, Rogliano, Santo Stefano di Rogliano, Marzi, Carpanzano, Malito, Scigliano, Pedivigliano, Altilia, Grimaldi, Aiello Calabro, Martirano, San Mango d’Aquino, e Savuto, per menzionarne solo alcuni.
Tra i tanti tesori troviamo il Monastero di San Francesco di Paola A Paterno Calabro, il centro storico di Mangone, l’antico presidio Normanno e Angioino di Cleto (Pietramala).  A Rogliano ammiriamo le sculture di legno pregiato, l’architettura settecentesca del palazzo del municipio  e le bellissime  chiese antiche, in particolare il duomo e la chiesa di San Pietro.
Le bellezze naturali e i patrimoni storici fanno di questa zona una vera e propria miniera culturale.  Se si aggiungono poi i vari agriturismi, i monti, i laghi e le spiagge che si trovano nelle prossimità limitrofe, ci si rende conto ben presto di essere in uno dei circondari turistici più ricercati al mondo.
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